Palazzo Leoni Montanari - ore 18.00
Shakespeare: un omaggio di poesia, musica, e computer
→ A cura di Rodolfo Delmonte e Dario Calimani
→ Musiche: Claudio Ambrosini e Zero Vocal Ensemble
Il maestro Claudio Ambrosini, in collaborazione con gli studiosi Rodolfo Delmonte e Dario Calimani, ha composto delle musiche inedite per i sonetti 20 e 66 a firma del noto drammaturgo inglese William Shakespeare. In occasione dei 400 anni dalla scomparsa dell’inglese, Poetry Vicenza presenta, in anteprima mondiale, le composizioni di Ambrosini per farle dialogare con il recitato “live” di un attore e le letture informatiche messe a punto grazie ad un programma inedito e innovativo (SPARSAR) a cura del prof. Delmonte. Il programma della serata prevede due brevi introduzioni a cura del prof. Calimani (su Shakespeare) e del prof. Delmonte (su SPARSAR), e una performance del Zero Vocal Ensemble, una compagine puramente vocale che propone un personale lavoro di trasformazione della tradizione. Attraverso madrigali e sonetti, il gruppo opera una profonda ricerca sulla voce e su una nuova vocalità che esprima gli affetti con mezzi espressivi più vicini alla sensibilità odierna. Attraverso interpreti d’eccezione, la poesia si farà parlata/intonata, cantata/sussurrata, e le parole saranno scolpite nel suono, proveniente sia da voci umane sia da ricerche digitali.
Claudio Ambrosini ha composto lavori vocali, strumentali, elettronici, sinfonici, opere liriche, oratori e balletti commissionati da alcune delle principali istituzioni nazionali e internazionali. Sotto la guida di direttori come Abbado e Muti le sue musiche sono state presentate, tra gli altri, nei programmi della Scala di Milano, della Fenice di Venezia, dell’IRCAM di Parigi, delle Fondazioni Gulbenkian di Lisbona e Gaudeamus di Amsterdam, del Mozarteum di Salzburg, dell’Akademie der Künste di Berlino, della Stagione dei Münchener Philharmoniker. Ha tenuto corsi, conferenze e masterclass in vari conservatori e università, tra cui la Sorbona di Parigi e la Scuola Normale di Pisa. Nel 1979 ha fondato l’Ex Novo Ensemble. Nel 1985 è stato il primo musicista non francese a ricevere il Prix de Rome.Ancora nel 1985 ha rappresentato l’Italia all’Anno Europeo della Musica e nel 1986 alla Tribuna Internazionale dell’UNESCO. Tra i premi recenti: Association Beaumarchais (Paris 2006), Leone d’Oro per la Musica della Biennale di Venezia (2007), Premio Music Theatre Now (Berlin, 2008), Premio Rotary International (2009), Premio della Critica Italiana (Premio Abbiati, 2010), Premio Play.it! alla carriera (2015).
Dario Calimani insegna Letteratura inglese all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si occupa di letteratura elisabettiana e di teatro e poesia del Novecento. Ha scritto, fra l’altro, su Marlowe, Wilde, Shaw, Beckett, Pinter, Eliot e, in particolare, sui sonetti di Shakespeare (William Shakespeare. I sonetti della menzogna, Roma 2009). Ha curato edizioni di testi di J.M. Synge e di Yeats, tra cui, Verso Bisanzio. Poesie (Marsilio, 2015). Sta pubblicando per Marsilio una nuova edizione del Mercante di Venezia. Si occupa anche correntemente di cultura ebraica, cui ha dedicato diversi studi; il più recente, “Relativismo ebraico: l'apertura del testo e la libertà del commento”, in Filosofia e teologia (2014).
Rodolfo Delmonte insegna Linguistica Computazionale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha iniziato la sua carriera negli anni Settanta producendo software per permettere a un mainframe IBM di pronunciare frasi dell’italiano in maniera naturale. Ha al suo attivo svariate pubblicazioni internazionali, e vari libri come: “Computational Linguistic Text Processing”. Fa parte di comitati scientifici nei maggiori convegni internazionali e nazionali nel campo della Linguistica Computazionale. È di recente tornato al suo lavoro di dottorato presso l’Università di Melbourne, dedicandosi alla poesia inglese e australiana, con la finalità di creare un sistema automatico che analizzi la poesia di lingua inglese e la reciti in maniera espressiva. Il suo lavoro più recente riguarda uno studio approfondito dei sonetti di Shakespeare ricavato dalle analisi automatiche del suo sistema.