23.03.2025 – Doc(k)s

Domenica 23 marzo - Libreria Galla - Vicenza, ore 11.00
Doc(k)s: una rivista sperimentale
Partecipano: Fernando Aguiar, Julien Blaine, Giovanni Fontana, Katalin Ladik e Kinga Toth
Presenta Patrizio Peterlini

 

Fernando Aguiar, nato a Lisbona nel 1956, si è dedicato fin dal 1972 alla poesia visiva e sperimentale usando tecniche e supporti diversificati. Ha pubblicato 48 libri di poesia performativa ed è incluso in svariate antologie internazionali di poesia visiva. Dal 1983 ha partecipato a più di 120 festival internazionali di poesia e performance, in 26 differenti paesi. Aguiar ha organizzato anche, dal 1985, diverse mostre di poesia visiva e festival poetici. Nel 2005 ha creato l’“Ecological Sonnet”, un sonetto di 110x36 metri, composto di 70 alberi. Nel 2021 ha ricevuto la Menzione Speciale della Fondazione Bonotto all’interno del Bernard Heidsieck-Centre Pompidou Prize.

Méntion Speciale Fondazione Bonotto 2021


Julien Blaine è un poeta, artista visivo e sonoro, performer, editore e redattore di riviste. Nella sua vita artistica ha assunto numerose identità. Il suo vero nome è Christian Poitevin. Ha fondato diverse riviste, tra cui “Approches”, “Robho”, “Géranonymo” e “Doc(k)s”, e ha diretto serie editoriali, tra cui “Zérosscopiz” (1979/89) e “V.A.C.” È un attivo organizzatore culturale che segue da vicino l’evoluzione della ricerca poetica internazionale. È stato l’animatore dei festival di poesia sonora di Avignone (1977, 1978, 1979), di Cogolin (1984, 1985, 1986), di Allauch (1987) e di Tarascon (dal 1988 al 1993). È co-organizzatore del festival di Lodève dal 1997. Il suo libro “Bimot” ha cambiato il modo in cui guardiamo, percepiamo e leggiamo la poesia (Ed. Evident 1990; Ed. Al Dante nel 2011). Da una dozzina d’anni pubblica ogni due anni un “Albummanac”, il cui volume VI dal titolo “2023” è stato pubblicato da Presses du Réel (collana Al Dante).


Giovanni Fontana, nato a Frosinone nel 1946, poeta, performer, ha esperienza di letteratura, arti visive, architettura, teatro, musica. Si definisce poliartista. Già teorico della “poesia pre-testuale” (1984), nel 2008 formula l’idea di una “poesia epigenetica”, sostenuta con numerosi saggi sull’argomento, pubblicati in Italia e all’estero. Tra questi, il volume Epigenetic Poetry, curato da Patrizio Peterlini, edito da Montanari e Fondazione Bonotto nel 2020. Un profilo acustico sul tema è offerto da Epigenetic Poetry, un LP uscito a Los Angeles per l’etichetta Recital (2016) e dal CD Cellar, compilation a cura di Sean Mc Cann del 2017). Ha scritto testi poetici per svariati musicisti, tra i quali Antonio D’Antò, Ennio Morricone, Antonio Poce e Roman Vlad. Premiato più volte in Italia e all’estero, per la sua ricerca sulla correlazione tra testo e linguaggi musicali ha conseguito nel 2020 il Premio Internazionale «Alberto Dubito» alla Carriera. Nel 2024 gli è stato attribuito il Premio «Elio Pagliarani» alla carriera.


Katalin Ladik è una poetessa, artista performativa e attrice ungherese. È nata a Novi Sad e negli ultimi 20 anni ha vissuto e lavorato alternativamente in Serbia, in Ungheria e in Croazia. Ha iniziato la sua carriera nei primi anni ’60. In seguito ha collaborato con il gruppo artistico Bosch + Bosch. Ha iniziato pratiche artistiche sperimentali ed esplorazioni performative “gender”. Katalin Ladik esplora il linguaggio con la produzione di poesie scritte, poesie sonore e poesie visive, performance art, happening, mail art, opere teatrali sperimentali, musica sperimentale e opere audio. Tra i vari premi ricevuti ricordiamo: National Award for Culture of the Republic of Serbia (2009, Lenon Ono Grant for Peace (2016), Prix Bernard Heidsieck - Centre Pompidou (2021), Hungarian Order of Merit Officers Cross (2022).

Prix d’Honneur 2021


Kinga Toth, scrittrice, poetessa visiva e sonora, performer, insegnante, traduttrice scrive in ungherese, tedesco e inglese e presenta il suo lavoro in performance, mostre e festival internazionali. Kinga Toth ha ricevuto l’Hugo Ball Förderpreis per il suo lavoro letterario- intermediale in lingua tedesca e anche il Prix Bernard Heidsieck - Centre Pompidou per il suo lavoro letterario performativo. Nel 2022 con la compositrice-musicista Silvia Rosani hanno vinto l’Hannsmann-Stipendium a Stoccarda. MARIAMACHINA unisce canti, canzoni, cori e mormorii, formulazioni di recitativi, filastrocche e preghiere, ispirati ai riti monastici delle suore. L’artista sperimenta riti ed esercizi incentrati sul corpo, la parola e l’anima, oltre al concetto di silentium. MARIAMACHINA è pubblicato su Hinge Thunder, l’etichetta di nastri lanciata da Zsolt Sőrés.

Prix de l’année 2020

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